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Autore Messaggio
Angelo Obinze Ogbonna (Cassino, 23 maggio 1988) è un difensore italianissimo, a giudicare dalle vaccate. Nel 2013 è passato dal Torino alla Juventus, lasciando la città piemontese. Vanta un argento europeo conquistato quattro anni fa con l’ItalEHI, davvero siamo arrivati in finale?? Attualmente Ogbonna milita nel West Ham, in un campionato che, tuttavia, non coglie appieno le potenzialità che offrono le facili rime col suo cognome.

Alessandro Florenzi (Roma, 11 marzo 1991) è un calciatore polivalente, in grado di giocare in difesa, a centrocampo e come esterno d’attacco, ma non in porta perché il pallone è suo; è inoltre in grado di interdire, crossare, marcare, portare le borracce, pettinarsi decentemente e passare lo swiffer nello spogliatoio.
Vanta un clamoroso gol contro il Barcellona in Champions League: in quell’occasione Florenzi ha calciato poco oltre la linea di centrocampo, l’unica volta che la Roma è riuscita a oltrepassarla. Nell’ottobre 2015 ha indossato per la prima volta la fascia di capitano della Roma, rendendo evidente a tutti che “Capitan Futuro†è sempre De Rossi.

Marco Parolo (Gallarate, 25 gennaio 1985) è un centrocampista dalle spiccate doti offensive sviluppate giocando nel Como da varesotto. Si è messo in luce a Cesena, così come Giaccherini - che a sua insaputa gli si era nascosto nei pantaloncini. Parolo ha militato per tre anni nel Parma, prima di approdare alla Lazio una volta riemerso. Ha un gran tiro da fuori area, che col traffico di Roma viene sempre comodo. Ai Mondiali del 2014 è sceso in campo in due partite su tre - una in più dell'Italia.

Stephan El Shaarawy (Savona, 27 ottobre 1992) è un saiyan terrestre da parte di padre e ligure da parte di madre. Nel 2013 è stato il protagonista degli spot della Ringo, mentre nel 2014, insieme a Messi, è apparso sulla copertina di FIFA - sempre con la stessa foto. Molto veloce e dotato di un ottimo dribbling, tra i suoi contro ci sono una certa fragilità e l’aver militato nel Milan.
Durante la Confederation cup del 2013, El Shaarawy è stato titolare nella finale per il terzo posto contro l'Uruguay – se la ricorda bene, perché è stata l’unica volta in carriera.
Salve. Sono il mago di Floz; forse vi ricorderete di me per quella battuta sull'uomo più alto del mondo.
Immobile. L'ombra del grande centravanti citato da Manzoni. Piero.

Matteo Darmian (Legnano, 2 dicembre 1989) è forse il miglior terzino italiano, per la gioia del Milan, che lo aveva in rosa e non lo sapeva. Dopo tre ottime stagioni al Torino, Damian è titolare nel Manchester United. Nel suo anno peggiore. L’UEFA lo ha inserito nella squadra ideale delle qualificazioni all’Europeo, convinta fosse croato. Ai Mondiali del 2014 è stato tra i migliori in campo – non che ci volesse Pelé. Una curiosità: è sceso in campo con tutte le Nazionali inferiori, non ultima quella che andrà in Francia.

Stefano Sturaro (Sanremo, 9 marzo 1993) è un Gattuso meno talentuoso. Ha esordito nei “giovanissimi†della Sanremese (o, come li chiamano lì, “nuove proposteâ€). Dopo aver passato un anno con le stampelle a causa di una malformazione, ha intrapreso una carriera ad alti livelli. Va beh, è andato in prestito al Modena. Passato alla Juventus durante una mano di poker tra dirigenti, il 5 maggio 2015 ha giocato da titolare la semifinale di Champions League contro il Real Madrid, vinta per le crisi di riso che hanno colto gli spagnoli. Nel febbraio 2016, sempre nella stessa manifestazione, ha segnato una rete al Bayern Monaco, puntando sempre all’effetto sorpresa (coi tedeschi funziona anche mesi dopo). Il padre di Sturaro è un diabetologo, la madre è veterinaria e lui voleva diventare floricoltore; insomma, è il fantasista che serviva a Conte.
Salve. Sono il mago di Floz; forse vi ricorderete di me per quella battuta sull'uomo più alto del mondo.
Angelo Ogbonna

Convocato da Conte sotto suggerimento della procura francese che vuole interrogarlo sugli attentati di Parigi.
"Perché cade la bambina sull'altalena? Perché non ha le braccia."
Per queste biografie qualcuno ha saccheggiato Wikipedia. Per Immobile consiglio la Ciropedia... ;)

rocco gazzaneo ha scritto:
Per queste biografie qualcuno ha saccheggiato Wikipedia.

Embé? :D
Salve. Sono il mago di Floz; forse vi ricorderete di me per quella battuta sull'uomo più alto del mondo.
Il mago di Floz ha scritto:
rocco gazzaneo ha scritto:
Per queste biografie qualcuno ha saccheggiato Wikipedia.

Embé? :D

La fonte e Senofonte, grande Mago...Volevo legare a tutti i costi Immobile alla Ciropedia, ma non riesco a trovare la battuta.

Stefano Sturaro (detto "Sturaro chi?")
Da bambino voleva fare il Direttore della Fotografia ad Hollywood e vincere tre Oscar, ma una vocale sbagliata nel cognome gli ha fottuto la carriera.
Ha ripiegato sullo sport credendo di fare il calciatore.
Ha militato con fortune alterne nel "Ruzzica Ruzzica Pizzighettone" come riserva del panchinaro e nel Viserbella durante il mese di ferie della sua famiglia, ad agosto.
La sua carriera ha una svolta durante una gita a Lourdes per accompagnare un'anziana vicina di casa amica della nonna: cade in trance in trance mistica ed inspiegabilmente il giorno successivo viene convocato dalla Juventus.
Conte lo ha chiamato perchè gli mancava qualcuno con il cognome che iniziasse per "S".

Angelo Ogbonna
Secondo il pensiero di Tavecchio,in mancanza di Balotelli ci voleva qualcuno a cui poter gridare "Buh" e tirare le banane: Conte ha pensato ad Ogbonna perchè non gli veniva in mente nessun altro.
Salvini ha già detto che se l'italia perde sarà colpa sua: "tornasse in inghilterra da dove è venuto e non venga qui da noi a rubare il lavoro agli italiani"!

Sturaro Un calciatore(?) con la passione della floricoltura: normale a Sanremo per chi proviene dal vivaio. Ama moltissimo il "bonsai". Un grande amico di Giaccherini e Insigne...

Escluso
Riccardo Montolivo
dopo i mondiali brasiliani deve rinunciare anche agli europei francesi, è il secondo forfait consecutivo a causa di un infortunio ed è la prova vivente che il detto "chi va piano va sano e va lontano" È UNA CAGATA PAZZESCA!!!


provateci voi con paint e un po' di GIMP!!!

A Me fa ridere, ma io non faccio testo (AB)

Gianluigi Buffon è il giocatore che vanta il maggior numero di puntate sulla Nazionale italiana. Considerato uno dei più forti portieri di tutti i tempi, predilige comunque gli anni '30 tedeschi.

Thiago Motta possiede la cittadinanza italiana per discendenza grazie a un bisnonno che negli ultimi anni è stato ricordato con frequenza dai tifosi italiani. Regista di centrocampo, tra le sue migliori qualità figurano il controllo di palla e la precisione nel passaggi, almeno secondo gli avversari. Abile anche nei colpi di testa con cui lascia spesso la squadra in 10.

Ogbonna Il suo ruolo naturale è quello di difensore centrale, ma è stato impiegato anche da terzino, anzi se avete qualche suggerimento dove metterlo ci fate un favore. È forte fisicamente, veloce, potente e dotato di un buon sinistro, tutte qualità che fanno di lui una promessa del pugilato italiano.
http://twitter.com/1_starrynight
Florenzi

Una volta ha segnato un gol da centrocampo al Barcellona, ed è corso ad abbracciare la nonna del portiere avversario.

Il suo gol da centrocampo contro il Barcellona è sotto indagine da parte del CICAP.

Dopo un gol segnato all'Olimpico è corso ad abbracciare la nonna. Che seguiva la partita da casa.

Ai nipotini racconterà di aver segnato un gol da centrocampo al Barcellona. E loro gli rideranno in faccia.
Il solito ottimista
Buffon

Da tanti anni alla Juventus, Buffon è bianconero nella pelle e nell'anima.

È dotato di due mani formidabili, anche se lui preferisce la destra.

La sua parata preferita è quella militare.

È il compagno di Ilaria D'Amico, a cui rilascia interviste esclusive sotto la doccia.

Da qualche anno sta vivendo una seconda giovinezza, a conferma che l'elisir di lunga vita è la figa.

Per questi Europei Buffon punta sugli Azzurri, vista l'ottima quota.
Il solito ottimista
Eder di lui si sente spesso dire: "Pavoletti, Lapadula, Berardi, Gabbiadini..."
@maurizioneri79
Thiago Motta: Ha conquistato la maglia numero dieci che fu di Rivera e Baggio dopo una selezione basata su criteri rigorosi. L'ordine alfabetico.

EDER - Primo caso di cittadinanza italiana per esclusione - al Ministero, vedendolo giocare, hanno escluso potesse trattarsi di brasiliano - , arriva in Nazionale dopo aver militato in Empoli, Brescia, Sampdoria e Inter, in virtù di una clausola che gli impone di giocare solo in squadre col blu nella maglia. Incarna l'idea di squadra operaia, soprattutto per quella buzzetta da muratore.
'Avevo sperato di essere soltanto ridicolo, ma viviamo in un mondo in cui essere ridicoli non è facile; ci sono troppi esseri umani che non vogliono ridere, che non riescono a pensare'. [K.V.]
STURARO - Nasce a Sanremo il 9 marzo, quindi, tecnicamente, fuori-concorso. Da ragazzino intraprende la strada di floricoltore, finché il Genoa decide di valorizzare il suo talento: a quell'epoca, Marassi è tutta una zolla. Purtroppo anche Conte condivide la stessa passione: convocandolo, preferisce i fiori all'opera di bene.
'Avevo sperato di essere soltanto ridicolo, ma viviamo in un mondo in cui essere ridicoli non è facile; ci sono troppi esseri umani che non vogliono ridere, che non riescono a pensare'. [K.V.]
Thiago Motta giocherà con la maglia numero 10 che fu di Rivera Totti e Del Piero questo Darwin come lo spiega?

Mago complimenti :ok:
notoriamente non sono mai stato reticente nell'esprimere la mia opinione su argomenti di cui non so assolutamente nulla
principe Filippo
Buffon

Buffon considera necessaria la concentrazione in campo.

Il fatto che sia nato a Carrara potrebbe spiegare la sua passione per i busti in marmo di ex dittatori.

Da anni i compagni di squadra si recano a casa di Gigi per scroccare il gelato
Il solito ottimista
Sturaro

La madre di Sturaro è veterinaria e si è sempre occupata personalmente della salute del figlio.
Il solito ottimista
Barzagli
Ha 35 anni, quindi le batterie di riserva per il defibrillatore dovrà portarsele da casa. E' quello che possiamo definire 'un giocatore con una certa esperienza', infatti, dopo aver giocato con Chievo, Palermo, Wolfsburg e Juventus, sa perfettamente quanto si può chiedere per le ospitate nei locali. Nel 2006 ha vinto il Mondiale, ma la Nullo ha aspettato che portasse a casa il bronzo alla Confederations Cup per accettare di sposarlo, quindi ora confida nell'eliminazione ai gironi per ottenere il divorzio.
A me Salvini ha detto che faceva quasi ridere. E a te?
Gianluigi Buffon - Dominatore dell'area piccola e dell'area scommesse, in porta è una saracinesca, il più delle volte aperta. È molto efficace nel gasare i compagni di reparto, probabilmente a causa del sue simpatie naziste. Con l'età i suoi leggendari riflessi non si sono minimamente appannati: riesce ancora a fare dieci puntate diverse in un minuto.

Giorgio Chiellini - Ha il fisico di un toro, ma al contrario del possente animale in genere prima carica e poi vede il rosso. Si distingue da molti compagni per essere laureato; in realtà ha studiato solo fino alla terza elementare, dopodiché, visto che il suo aspetto era già quello odierno, è andato all'università minacciando di entrare a gambe unite sui professori se non gli avessero dato subito una laurea.

Andrea Barzagli - Juventino, 35 anni, per fermare gli attaccanti avversari ha un metodo infallibile: chiede loro di aiutarlo ad attraversare la strada. E se ci riesce durante il tragitto gli sfila anche il portafoglio.

Stefano Sturaro - Uno dei tanti del blocco juventino, che è quello di cui soffrirà la Nazionale fin dal primo minuto. Da ragazzino studiava agraria per diventare floricoltore; per questo quando è in campo in genere si limita a guardare e accudire amorevolmente l'erba che cresce.

Angelo Obinze Ogbonna - (lab Starrynight) È forte fisicamente, veloce, potente e dotato di un buon sinistro, quindi non si spiega perché non si sia dato al kickboxing. È passato dal Torino alla Juventus e poi al West Ham senza che nessuno si accorgesse di niente.

Daniele De Rossi - Soprannominato Capitan Trapassato Remoto dai tifosi della Roma, si è trovato spesso in situazioni difficili vista la contiguità della sua ex moglie con ambienti malavitosi, ma dorme sonni tranquilli da quando ha Nainggolan che gli passa la notte accucciato ai piedi del letto.

Stephan El Shaarawy - Attaccante di origini egiziane dotato di grande fiuto per il gel. Nonostante svariati tentativi, Al Sisi non è ancora riuscito a giustificare in maniera credibile il mistero della sua presenza in Italia. È soprannominato il Faraone perché calcia talmente male che sembra abbia i piedi a piramide.

Lorenzo Insigne - Ha giocato un ruolo determinante nell'ottimo campionato del Napoli: era lui infatti che prima di ogni partita allacciava gli scarpini a Higuain. Soprannominato "Il Magnifico", per dire a che vette può arrivare la fantasia sarcastica e trasfigurante dei napoletani, è nato nel 1991, quando la favola di Maradona era già finita, ma deve averne trovato qualche traccia bianca. È coperto di tatuaggi, nel senso che ha fatto un piccolo tribale e poi non è rimasto più spazio per nient'altro. Notevole la sua rapidità nel fraseggio, specialmente quando si manda affanculo con Hamsik. Cannavaro ha detto di lui che può diventare una bandiera della città, e subito dopo è stato di nuovo messo sotto inchiesta per l'assunzione di sostanze proibite.

Alessandro Florenzi - Estremamente versatile, è in grado di coprire quasi tutte le zone del campo con i teloni impermeabili in caso di pioggia molto forte. Fu memorabile il suo abbraccio alla nonna, chiaro segnale dato nel tentativo di assicurarsi un tranquillo dopo carriera nel settore Mature. All'Olimpico segnò al Barcellona una rete spettacolare, tirando così da lontano che l'Uefa lo giudicò un gol in trasferta; del resto anche da piccolo riusciva a fracassare a pallonate le finestre dei palazzi a quattro isolati di distanza.

Federico Bernardeschi - Sarà sicuramente la sorpresa di questi Europei, nel senso che i suoi stessi compagni vedendolo gli diranno: "E tu che cazzo ci fai qua?".

Thiago Motta - Giocatore di grande esperienza, è molto apprezzato specialmente da frange di estremisti tolemaici che lo portano come prova che è la Terra a essere ferma. Avrà sulle spalle quello che sembra un numero dieci, ma che in realtà in omaggio alla sua velocità è un orologio al quale le inutili lancette sono state sradicate e messe da una parte.

Federico Marchetti - I tifosi della Lazio l'hanno soprannominato Tarzan, forma abbreviata di Tarzanello. Ha tutto il carisma necessario per ricoprire il ruolo di terzo portiere.

Ciro Immobile - Nel 2014 era stato acquistato dal Borussia Dortmund, ma solo perché la Germania voleva utilizzarlo per esercitarsi nel rispedire a casa i migranti. Nella sua carriera ha vinto la classifica dei marcatori sia in serie A che in serie B, e per completezza si ripromette di vincerla prestissimo anche in Lega Pro. Dopo il suo secondo anno a Torino è abituato a giocare all'ombra della Mole, quindi è probabile il suo utilizzo al fianco di Pellè.

Simone Zaza - Dopo una formativa permanenza a Sassuolo, dove in due anni impara a dire "Shasshuolo, shtazhione di Shasshuolo", è stato acquistato dalla Juve che ha deciso nuovamente di puntare su un giocatore che inizia con la Z, memore dei successi di Zidane ma colpevolmente dimentica di quel bidone di Zavarov.

batduccio ha scritto:
Gianluigi Buffon - Dominatore dell'area piccola e dell'area scommesse, in porta è una saracinesca, il più delle volte aperta. È molto efficace nel gasare i compagni di reparto, probabilmente a causa del sue simpatie naziste. Con l'età i suoi leggendari riflessi non si sono minimamente appannati: riesce ancora a fare dieci puntate diverse in un minuto.

Giorgio Chiellini - Ha il fisico di un toro, ma al contrario del possente animale in genere prima carica e poi vede il rosso. Si distingue da molti compagni per essere laureato; in realtà ha studiato solo fino alla terza elementare, dopodiché, visto che il suo aspetto era già quello odierno, è andato all'università minacciando di entrare a gambe unite sui professori se non gli avessero dato subito una laurea.

Andrea Barzagli - Juventino, 35 anni, per fermare gli attaccanti avversari ha un metodo infallibile: chiede loro di aiutarlo ad attraversare la strada. E se ci riesce durante il tragitto gli sfila anche il portafoglio.

Stefano Sturaro - Uno dei tanti del blocco juventino, che è quello di cui soffrirà la Nazionale fin dal primo minuto. Da ragazzino studiava agraria per diventare floricoltore; per questo quando è in campo in genere si limita a guardare e accudire amorevolmente l'erba che cresce.

Angelo Obinze Ogbonna - (lab Starrynight) È forte fisicamente, veloce, potente e dotato di un buon sinistro, quindi non si spiega perché non si sia dato al kickboxing. È passato dal Torino alla Juventus e poi al West Ham senza che nessuno si accorgesse di niente.

Daniele De Rossi - Soprannominato Capitan Trapassato Remoto dai tifosi della Roma, si è trovato spesso in situazioni difficili vista la contiguità della sua ex moglie con ambienti malavitosi, ma dorme sonni tranquilli da quando ha Nainggolan che gli passa la notte accucciato ai piedi del letto.

Stephan El Shaarawy - Attaccante di origini egiziane dotato di grande fiuto per il gel. Nonostante svariati tentativi, Al Sisi non è ancora riuscito a giustificare in maniera credibile il mistero della sua presenza in Italia. È soprannominato il Faraone perché calcia talmente male che sembra abbia i piedi a piramide.

Lorenzo Insigne - Ha giocato un ruolo determinante nell'ottimo campionato del Napoli: era lui infatti che prima di ogni partita allacciava gli scarpini a Higuain. Soprannominato "Il Magnifico", per dire a che vette può arrivare la fantasia sarcastica e trasfigurante dei napoletani, è nato nel 1991, quando la favola di Maradona era già finita, ma deve averne trovato qualche traccia bianca. È coperto di tatuaggi, nel senso che ha fatto un piccolo tribale e poi non è rimasto più spazio per nient'altro. Notevole la sua rapidità nel fraseggio, specialmente quando si manda affanculo con Hamsik. Cannavaro ha detto di lui che può diventare una bandiera della città, e subito dopo è stato di nuovo messo sotto inchiesta per l'assunzione di sostanze proibite.

Alessandro Florenzi - Estremamente versatile, è in grado di coprire quasi tutte le zone del campo con i teloni impermeabili in caso di pioggia molto forte. Fu memorabile il suo abbraccio alla nonna, chiaro segnale dato nel tentativo di assicurarsi un tranquillo dopo carriera nel settore Mature. All'Olimpico segnò al Barcellona una rete spettacolare, tirando così da lontano che l'Uefa lo giudicò un gol in trasferta; del resto anche da piccolo riusciva a fracassare a pallonate le finestre dei palazzi a quattro isolati di distanza.

Federico Bernardeschi - Sarà sicuramente la sorpresa di questi Europei, nel senso che i suoi stessi compagni vedendolo gli diranno: "E tu che cazzo ci fai qua?".

Thiago Motta - Giocatore di grande esperienza, è molto apprezzato specialmente da frange di estremisti tolemaici che lo portano come prova che è la Terra a essere ferma. Avrà sulle spalle quello che sembra un numero dieci, ma che in realtà in omaggio alla sua velocità è un orologio al quale le inutili lancette sono state sradicate e messe da una parte.

Federico Marchetti - I tifosi della Lazio l'hanno soprannominato Tarzan, forma abbreviata di Tarzanello. Ha tutto il carisma necessario per ricoprire il ruolo di terzo portiere.

Ciro Immobile - Nel 2014 era stato acquistato dal Borussia Dortmund, ma solo perché la Germania voleva utilizzarlo per esercitarsi nel rispedire a casa i migranti. Nella sua carriera ha vinto la classifica dei marcatori sia in serie A che in serie B, e per completezza si ripromette di vincerla prestissimo anche in Lega Pro. Dopo il suo secondo anno a Torino è abituato a giocare all'ombra della Mole, quindi è probabile il suo utilizzo al fianco di Pellè.

Simone Zaza - Dopo una formativa permanenza a Sassuolo, dove in due anni impara a dire "Shasshuolo, shtazhione di Shasshuolo", è stato acquistato dalla Juve che ha deciso nuovamente di puntare su un giocatore che inizia con la Z, memore dei successi di Zidane ma colpevolmente dimentica di quel bidone di Zavarov.


Top! :ok: :ok: :ok:

Thiago Motta. Il primo 10 della storia col trattino.

Federico Marchetti (Bassano del Grappa, 7 febbraio 1983) ha mosso i primi passi da professionista in una nobile decaduta. L'Italia. Nel 2010 è stato messo fuori rosa dal Cagliari e la Lazio ha approfittato di un groupon trovato su internet. Nel dicembre 2012, dopo una vittoria contro l'Inter, raggiunge i trecentosessanta minuti consecutivi senza subire reti in campionato -grazie a quattro partite consecutive contro l'Inter. In un incontro di Europa League ha indossato per la prima volta la fascia di capitano, ma i compagni se ne sono accorti subito. Ai mondiali 2010 ha difeso la porta della Nazionale, intercettando buona parte dei pomodori.
Salve. Sono il mago di Floz; forse vi ricorderete di me per quella battuta sull'uomo più alto del mondo.
El Shaarawy

Per le sue origini egiziane è soprannominato "il piccolo faraone", ma non va confuso con Pirlo, "la sfinge", e Montolivo, "la mummia".

Di origine egiziana, fin da piccolo mostra tutto il suo talento palleggiando con un panetto di pizza.

In arabo il suo cognome significa "colui i cui capelli sfidano la legge di gravità".

Nel 2015 il Milan lo cede in prestito al Monaco, ma lui continua a puntare sul rosso e nero.
Il solito ottimista
Stephan El Shaarawy è un calciatore italiano soprannominato il Faraone per la sua straordinaria eleganza nel dribbling con cui spesso dà via ai contropiedi avversari. Celebre per la pubblicità dei biscotti Ringo ha spinto molti piccoli calciatori verso i Pavesini. Per le sue giocate si ispira a Kaká, da cui il ricorrente commento alle sue azioni "Fa Kakà". Le sue doti principali sono la tecnica, il dribbling, la velocità, la corsa e una buona mobilità, intestinale degli spettatori.
http://twitter.com/1_starrynight
Graziano Pellè (San Cesario di Lecce, 15 luglio 1985) è il classico centravanti che fa reparto da solo - tipo il salumiere al supermercato. Deve il suo nome all'ammirazione del padre per Graziani - ma in fondo gli è andata ancora bene, avrebbe potuto chiamarsi Giuffrido. In gioventù Pellè è stato un campione di ballo, cosa che gli ha garantito un posto nella Nazionale per gli Europei. Pellè è stato il primo italiano a vincere il campionato olandese - nonché a scoprirne l'esistenza. Viene spesso paragonato a Toni - ora che s'è ritirato. Parla fluentemente l'inglese, caratteristica che gli permette di raccontare un sacco di frottole su quanti gol abbia segnato in Inghilterra.
Salve. Sono il mago di Floz; forse vi ricorderete di me per quella battuta sull'uomo più alto del mondo.
Thiago Motta Per permettere ai suoi amici e parenti di riconoscerlo in campo giocherà col la scritta IO sulla maglia.
Questo è il mio account su Spinoza.
Ce ne sono tanti come lui, ma questo è il mio.
Graziano Pellé
Deve il suo nome all'ammirazione del papà per Graziani. Da piccolo lo portò a vedere un'amichevole contro l'Etiopia e gli fece lanciare dei fumogeni.

Stephan El Shaarawy
E' esploso nel Milan. Sulle pareti degli spogliatoi della squadra rossonera sono ancora visibili i segni dei suoi brandelli.

Stephan El Shaarawy
E' esploso nel Milan. Per questo successivamente é stato contattato anche dall'Isis.
https://twitter.com/gancillo1
Florenzi

Dopo ogni goal gli ripetevano: "Quello lo faceva anche tua nonna" e ha incominciato ad odiarla. Dopo il goal da centrocampo al Barcellona, hanno pacificato i rapporti.
"Un bandito in periodo di pace, un eroe in un' epoca di disordini"

Labbatemi e capiremo cosa volevo dire.
Stephan El Sharaawy

Di padre egiziano e mamma italiana, ha fatto da testimonial alla Ringo con grande consenso dei suoi genitori.
"Un bandito in periodo di pace, un eroe in un' epoca di disordini"

Labbatemi e capiremo cosa volevo dire.
scusate, poi vi spiego

Stephan El Sharaawy

Di padre egiziano e mamma italiana, ha fatto da testimonial alla Ringo facendo battere le mani ai suoi genitori. Poi è stato testimonial di altri biscotti giocando per il Milan. Talento naturale in posizione di Ala, si sforza peró ad apparire una naturale ala di gabbiano. Soprannominato "il Faraone" per via delle sopracciglia, come tutti i nordafricani che fanno affari con Berlusconi è finito nel dimenticatoio. È stato recentemente acquistato dalla Roma, e ció fa di lui l'acquisto piú rischoso della cittá dai tempi dei vini a 55 euro.
"Un bandito in periodo di pace, un eroe in un' epoca di disordini"

Labbatemi e capiremo cosa volevo dire.

Ultima modifica di VaiTra il 2/6/2016, 21.15, modificato 1 volta in totale.
Ciro Immobile
Originario di Torre Annunziata, la sua storia ricorda quella di tanti campani che hanno trovato fortuna in Piemonte, malgrado gli inizi difficili con turni anche di dieci ore a ingellarsi i capelli.
Ha vinto la classifica dei cannonieri in Serie A e in Serie B, ma solo perché non conosce il resto dell'alfabeto.
In passato è stato accusato dalla stampa locale di non voler imparare la lingua della città per cui giocava. Così ha lasciato Torino per giocare nel Borussia Dortmund.
Dopo le esperienze poco felici in Germania e Spagna, dove era schierato spesso fuori ruolo come aiuto lavapiatti, a gennaio ha fatto ritorno in Italia e vi resterà durante tutto il periodo dell'arbitrato.

Thiago Motta
Nato in Brasile, gioca nella Nazionale italiana da quando ha scoperto di avere un trisavolo scarsissimo a calcio. Il suo bisnonno Fortunato Fogagnolo partì da Polesella agli inizi del 1900 per il Sudamerica, arrivandovi intorno alla metà degli anni '50.
Ha lasciato in dieci la sua squadra nella semifinale di Champions contro il Barcellona e nella finale degli Europei 2012. Senza contare le volte che conte lo schiererà titolare in Francia.
La sua convocazione in Nazionale ha suscitato polemiche, ma non dobbiamo dimenticarci che tanti nostri connazionali nel secolo scorso hanno lasciato l'Italia in cerca di un futuro migliore: e a vedere Thiago Motta col n° 10 azzurro viene voglia anche a noi.

Thiago Motta

Nato in Brasile, ha un bisnonno italiano: è da lui ovviamente che ha preso la tendenza a tradire il proprio paese. Il 31 Gennaio 2012 Motta fu venduto al PSG assieme agli altri panettoni in scadenza. La sua maglia col numero dieci è stata oggetto di contestazione: significa che è stato inserito nella lista dei convocati. Su FIFA 16 ha 87 in aggressività e 42 in accelerazione, quindi divertitevi pure a punzecchiarlo e poi scappate.
"Un bandito in periodo di pace, un eroe in un' epoca di disordini"

Labbatemi e capiremo cosa volevo dire.
Luca's/arbitrato :rotfl:

DE ROSSI - Ottimo in fase di contenimento, in Francia verrà usato lungo la Senna per tamponare gli argini. Si fa chiamare 'capitan futuro' e, assieme agli altri supereroi Jeeg Robot, Bombolo e Virginia Raggi, rappresenta la risposta romana alla Marvel. Legatissimo a Roma, chiede sempre di essere sistemato in una camera d'albergo piena di buche. È reduce dalla vittoria dei Mondiali, ma ormai è un po' debole come scusa: la sbronza dovrebbe essere passata.
'Avevo sperato di essere soltanto ridicolo, ma viviamo in un mondo in cui essere ridicoli non è facile; ci sono troppi esseri umani che non vogliono ridere, che non riescono a pensare'. [K.V.]
Thiago Motta. Con i suoi 34 anni è uno dei più anziani della Nazionale. Debole in fase di contenimento: indispensabile il doppio pannolone. Dirotta molto spesso sulla fascia. La Gibaud.

Giorgio Chiellini (Pisa, 14 agosto 1984) è cresciuto nelle giovanili del Livorno, giusto per creare polemiche fin da subito. Durante la sua carriera, i compagni diChiellini hanno vinto cinque scudetti consecutivi, due Coppe Italia, tre Supercoppe italiane, un campionato di Serie B e uno di C1. Con Bonucci e Barzagli costituisce parte di un terzetto collaudato e affidabilissimo – in particolare Chiellini è quello con la casetta di mattoni. Chiellini è anche un discreto finalizzatore, tanto che vanta sei gol con la Nazionale – più di chiunque altro dopo il Paolo Rossi. Nel 2012 il quotidiano britannico The Guardian ha classificato Chiellini come il cinquantesimo calciatore più forte al mondo (ma tenete presente che quell’anno la Premier League l’ha vinta Mancini).

Lorenzo Insigne (Napoli, 4 giugno 1991) è uno dei trentacinque trequartisti del Napoli.
Ha debuttato sotto la guida di Donadoni, cosa del resto vero per chiunque sotto ai trent’anni. Insigne è esploso nel Pescara di Zeman, quando vinse la serie B con una squadra di talenti (il migliore dei quali è in Francia sempre, tranne che quando serve). Nell’aprile successivo veste per la prima volta la fascia di capitano per la contemporanea assenza di Hamsik, Maggio, Inler e Maradona. Ai Mondiali è sceso in campo contro la Costa Rica, almeno stando alle testimonianze di chi sostiene ci fossero dei giocatori in maglia azzurra. Nonostante la giovane età, Insigne – che è soprannominato Il magnifico – ha due figli, Carmine e Christian (futuro Leone XIV).
Salve. Sono il mago di Floz; forse vi ricorderete di me per quella battuta sull'uomo più alto del mondo.
22- STEPHAN EL SHARAAWY
Nato a Savona da padre egiziano e madre svizzera, a causa delle sue origini ha avuto un'infanzia difficile almeno finché la gente ha compreso che i liguri sono persone come gli altri.
Sempre a causa della nazionalità dei suoi genitori è chiamato Il Faraone, soprannome che l'ha spuntata di poco su Paradiso Fiscale.
Tra le più grandi promesse del calcio italiano come "ristruttureremo gli stadi" e "investiremo nel settore giovanile", ha purtroppo faticato a trovare la continuità di "non ero a conoscenza dei fatti".
Col Genoa ha debuttato in Serie A a 16 anni, 1 mese e 24 giorni, diventando il più giovane esordiente in massima serie ad avere le sopracciglia disegnate.
In prestito al Padova ottiene risultati sorprendenti infatti in un solo anno comprende il veneto.
Nel 2011 il Genoa lo ha ceduto al Milan per 7 milioni, sebbene Preziosi avrebbe potuto pagarglielo di più.
Al Milan gioca un girone d'andata ottimo, poi all'improvviso sorgono numerosi problemi o, come dicono da quelle parti, è arrivato Balotelli.
Alla Roma ritrova entusiasmo, gioco, gol e poi anche la chiamata in Nazionale, perché tutto non si può avere.
Alessandro Denti | Minisito
2.0

Gianluigi Buffon (Carrara, 28 gennaio anno LII E.F.) ha seguito tutta la trafila delle giovanili: Canaletto, Perticata, Bonascola, briscola chiamata e scopa d’assi. A diciassette anni debutta in serie A col Parma costringendo il Milan allo zero-a-zero (sì, un tempo il Milan era forte). Con la Juventus, nel 2003 ha perso la finale di Champions League ma la Uefa lo ha votato miglior giocatore della stagione. Nel 2006 ha vinto da protagonista i Mondiali e la Fifa lo ha prem…ah no, lo ha vinto quell’altro. Nel corso di quel mondiale ha mantenuto la porta inviolata per quattrocentocinquantotto minuti - e con una giocata semplice da due euro! Buffon è stato premiato come miglior portiere del decennio 2000-2010, del quarto di secolo 1987-2011 e del XXI secolo, oltreché di quelli nati nella provincia di Massa e Carrara in gennaio. Secondo alcuni è il miglior portiere di sempre, ma non tutti sono juventini. Buffon è soprannominato Superman, evidentemente per le doti amatorie.

Salvatore Sirigu (Nuoro, 12 gennaio 1987) è diventato portiere perché una leggera asma gli impediva di fare l’attaccante – e si sa, per un ragazzo le alternative sono solo due. Vantando una stagione alla Cremonese e una all’Ancona, Sirigu compare su entrambe le metà della figurina Panini numero 1052 del 2008. Dal 2011, anno di passaggio al Paris Saint-Germain, è iscritto alle liste di disoccupazione francesi. Ha debuttato in Nazionale nel 2010, anno in cui Marcello Lippi ha optato per la Nazionale più scarsa di sempre. Nella prima partita ufficiale giocata con l’Italia ha subito un gol dall’Estonia, Paese nel quale è eroe nazionale. Ai Mondiali 2014 Sirigu è stato titolare nella partita contro l'Inghilterra, non riuscendo tuttavia a evitare una dolorosa vittoria.
Salve. Sono il mago di Floz; forse vi ricorderete di me per quella battuta sull'uomo più alto del mondo.
Andrea Barzagli (Fiesole, 8 maggio 1981) è un organismo simbiontico italiano, costituito da un Bonucci, un Chiellini e una barba inguardabile. Difensore centrale, all’occorrenza può essere utilizzato come terzino sinistro - o come sagoma per i calci di punizione. Ha giocato ad Ascoli, città dove si è farcito il torace e fritto i capelli. Dei ventitré all’Europeo, Barzagli è uno dei tre reduci del Mondiale del 2006 – di sicuro quello conservato peggio. Al termine dell’Europeo lascerà la Nazionale e si concentrerà solo sulla Juventus – tanto a livello internazionale ha già vinto abbastanza. Barzagli ha vinto una Bundesliga con Wolfsburg – lo scrivo ogni volta, ma stento a crederci come fosse la prima volta.

Leonardo Bonucci (Viterbo, 1º maggio 1987) è un Ranocchia che ce l’ha fatta. Abile nell'impostare l'azione e nell'effettuare lanci lunghi per i compagni, Bonucci è stato più volte preso in considerazione per la pubblicità del Cuki gelopiù. Ha preso parte ai Mondiali 2010 e 2014 nel ruolo di capro espiatorio e a un Europeo in cui, nonostante questo, siamo arrivati in finale. Il suo capolavoro sportivo, tuttavia, risale alla stagione 2005-2006 quando, con una sola presenza con l’Inter, può fregiarsi dello scudetto ottenuto ai danni della sua futura squadra. In un’amichevole del 2014 ha indossato per la prima volta la fascia di capitano della Nazionale, regolando la misura prima di restituirla. Nel 2015 la procura di Cremona ha archiviato il caso riguardante un coinvolgimento di Bonucci nel calcio scommesse perché all’Italia servono difensori decenti.
Salve. Sono il mago di Floz; forse vi ricorderete di me per quella battuta sull'uomo più alto del mondo.
(Raymond Queneau e Louis Malle...)

Zaza. Punta dal rendimento incostante e dal carattere fumino. Sicuramente destinato alla tribuna. Approfitterà della convocazione per una visita a Parigi. Zaza nel métro

Mattia De Sciglio (Milano, 20 ottobre 1992) è un terzino destro che all'occorrenza può ricoprire anche la fascia sinistra, oltreché il divano. De Sciglio è arrivato al Milan all’età di dieci anni, l’altro ieri. Promosso in prima squadra nel 2012, ha scelto il numero 52, perché tutti quelli inferiori nel frattempo sono stati ritirati. Nel settembre del 2015 ha indossato la fascia di capitano del Milan per la contemporanea assenza di Montolivo e di altri giocatori di calcio. De Sciglio detiene il record della Serie A per l’espulsione più veloce di un titolare, avendo nel 2015 ricevuto un cartellino rosso dopo appena quarantatré secondi – ma tanto era già a corto di fiato. Ai Mondiali del 2014 ha giocato solo la terza partita, quindi non date tutta la colpa a lui. Il suo unico gol in carriera lo ha segnato con la Nazionale under-19, grazie a un cross sbagliato in una partita del Milan. Nel suo ricco palmarès De Sciglio vanta già una distorsione e una lesione a manico di secchia del menisco mediale.

Federico Bernardeschi (Carrara, 16 febbraio 1994) è la mascotte della Nazionale italiana, e se fa il bravo magari vedrà pure il campo per qualche minuto. Predilige il ruolo di esterno d’attacco in un 4-3-3, anche se è l’unico calciatore della storia del calcio a non essere mai stato allenato da Zeman. Può comunque giocare anche come trequartista, esterno di centrocampo o mezzorco barbaro – ma solo con edizione 3.5 o successiva. Nella stagione 2013-2014, in prestito in Serie B al Crotone, ha segnato dodici reti, contribuendo alla promozione in Serie A una volta tornato alla Fiorentina. In maglia viola, a vent’anni ha segnato il suo primo gol in Europa League – a tutt'oggi l'unico di una squadra italiana in questa competizione. Nel novembre 2014 in allenamento ha riportato la frattura del malleolo, che si credeva persa chissà dove. Nella stagione 2015-2016 ha indossato la maglia numero 10 della Fiorentina, indossata da giocatori del calibro di Baggio, Rui Costa e Aquilani.
Bernardeschi ha realizzato il suo primo gol in Serie A nel 2015 contro il Chievo Verona – a tutt’oggi l’unico visto in una partita dei clivensi.

Simone Zaza (Policoro, 25 giugno 1991) è uno che si è trovato in fila per caso quando Conte distribuiva le convocazioni. Giocatore dal grande spirito di sacrificio, è in grado di trascinare i compagni spiegando loro che se fai come Simone non puoi certo sbagliare. Si è messo in luce nel Sassuolo, dopo diverse stagioni in cui la Sampdoria lo ha mandato in prestito un po’ ovunque, credendo di poterne fare a meno. Con i neroverdi Zaza ha segnato ventun gol facendo finta di essere brasiliano, ragione per cui ha ottenuto le prime convocazioni in Nazionale. Passato alla Juventus dopo un complesso gioco di compartecipazioni che ha portato in Emilia un gran mal di testa, Zaza ha dato un grande contributo alla vittoria dello scudetto 2015-2016, segnando cinque gol e tenendo in ordine lo spogliatoio. Alla Juventus indossa la maglia numero 7 che fu di Simone Pepe, così la società ha risparmiato qualcosina di magazzino e si è potuta permettere anche un attaccante forte.
Salve. Sono il mago di Floz; forse vi ricorderete di me per quella battuta sull'uomo più alto del mondo.
9- GRAZIANO PELLÈ
Se Bonucci è il regista arretrato della Nazionale, Pellè è di certo il nostro stopper avanzato. Fisico statuario, anche se mai quanto i movimenti in campo, è così forte fisicamente che può addirittura fare due reparti da solo: l’attacco e la difesa che lo ferma. È il perfetto esempio di centravanti moderno: pressa, corre, partecipa al gioco, ma di segnare non se ne parla.

Concepito durante una sfrenata pizzica, nasce in Salento nel 1985. Il padre sceglie il suo nome in onore di Ciccio Graziani, sperando che anche lui un giorno si potesse infortunare durante una finale importante. Appassionato di danza, a 11 anni vince il titolo italiano di latino, liscio e standard insieme alla sorella (e taccio della vicenda con la cugina). Ma la storia di questo Billy Elliot pugliese è per noi senza lieto fine: Pellè infatti decide di dedicarsi al calcio, dove comunque non dimentica il suo amore per il liscio. Nelle giovanili del Lecce riesce a vincere due campionati primavera contro l’Inter e ruba caramelle a svariati bambini. Nel 2005 i salentini rifiutano un’offerta di 4 milioni del Real Madrid, che lo voleva per sostituire uno dei pali della porta.

In cerca di una vetrina interessante, si reca giustamente in Olanda, dove vince un campionato e impara a evitare l’antidoping dopo aver fatto serata. Nel 2011 il Parma decide di acquistarlo per un milione, dando le prime prove di quell’oculatezza finanziaria che lo porterà in breve tempo al fallimento. Dopo un solo anno, l’astinenza lo riporta nei Paesi Bassi, al Feyenoord, dove arriva secondo nella classifica marcatori e segna 50 reti in due stagioni, distruggendo per sempre l’autostima del calcio olandese, come dimostra la mancata qualificazione agli Europei. Mister Koeman decide allora di portarlo con sé in Inghilterra, dove però i suoi goal si sono più che dimezzati a causa delle differenze di gioco, che lì contempla anche i difensori.

Indossa per la prima volta la maglia della Nazionale maggiore a a 29 anni, fingendosi un modello alla presentazione delle nuove divise, e da allora entra stabilmente nel gruppo. È il capocannoniere dell’Italia nelle qualificazioni a Euro 2016 (omettiamo il numero di goal per non deprimere la popolazione) e secondo in assoluto quanto a gel utilizzato, subito dietro Cristiano Ronaldo.
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2- MATTIA DE SCIGLIO
I suoi primi calci al pallone li dà nella squadra dell'oratorio, poi nel 2001 passa nel Cimiano, su esplicita richiesta del parroco che si era stancato di sentire le bestemmie dell'allenatore.
Cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Milan, molti si augurano possa seguire le orme di Maldini, mentre i più saggi sperano diventi il nuovo Coco e finire all'Inter in cambio del nuovo Seedorf.
Dopo un primo anno eccellente al Milan era stato individuato come un potenziale campione da diversi addetti ai lavori, che ora sono tutti addetti a lavori differenti.
È un giocatore stilisticamente apprezzabile, molto elegante nei movimenti, ma poco concreto. Praticamente l’antitesi di Gattuso.
Nasce terzino destro, ma all'occorrenza può essere schierato anche terzino sinistro, visto che riesce a crossare malissimo con entrambi i piedi.
A fine Settembre del 2015 indossa per la prima volta la fascia di capitano del Milan, ricevendola da Montolivo. Non è un caso che solo 6 mesi dopo Cesare Maldini se ne sia andato per sempre.

15- ANDREA BARZAGLI
È senza ombra di dubbio il miglior difensore italiano, sempre che questo voglia ancora dire qualcosa. Centrale, si disimpegna bene sia in una difesa a 3 che in una difesa a 4, ma nel caso in cui Conte decidesse di schierare Darmian e De Sciglio come terzini dovrà dimostrare di potercela fare anche in una difesa a 2.
Dopo aver giocato in tutte le serie minori, si mette in mostra al Palermo, dove nel 2004-2005 vivrà una delle esperienze più incredibili della sua vita: vedere un allenatore rosanero che inizia e finisce un campionato.
In Ottobre del 2015 ha annunciato che lascerà la nazionale alla fine dell'Europeo, rifiutandosi però di rispondere alla domanda che tutti gli addetti ai lavori gli avevano posto: “ma non ti conveniva abbandonare prima?â€
Nel 2008 viene ceduto al Wolfsburg per 12 milioni, poi nel 2011 torna in Italia alla Juventus per 300 mila euro, un piatto di pasta cotta al dente e un vero cappuccino. Praticamente è stata la più grande fregatura che abbiamo dato ai tedeschi dopo il Patto d'Acciaio del 1939.
@Goemon_SM
BERNARDESCHI - Talentuoso calciatore della Fiorentina, porta in Nazionale la strategia imparata sotto la direzione di Sousa: riuscire a far goal solo con passaggi. Al centro di molte voci di calciomercato, i Della Valle hanno deciso di allontanare le pretendenti obbligandolo a indossare giorno e notte le Hogan. Circa la sua convocazione ha affermato: 'I mondiali del 2006 li vidi davanti a un maxischermo, lotterò per regalare le stesse emozioni': Conte gli ha affidato il delicato ruolo di attaccare il cavo aux. Anche lui proveniente da Carrara, spera di ripercorrere le orme del compaesano Buffon, ingravidando l'altra metà del jet-set.
'Avevo sperato di essere soltanto ridicolo, ma viviamo in un mondo in cui essere ridicoli non è facile; ci sono troppi esseri umani che non vogliono ridere, che non riescono a pensare'. [K.V.]
Gianluigi Buffon
Da sempre il calciatore più rappresentativo della compagine azzurra (fatto salvo ovviamente, il Grande Puffo),da alcuni anni è passato alla nazionale italiana con alterne fortune.
Nella spedizione del 2006 in Germania (Paese a cui è molto legato a causa della Gran Croce Uncinata che qui gli è stata conferita per meriti sportivi) fu una delle colonne del trionfo tricolore,arrivando addirittura ad un passo dal Pallone d'Oro. (Poi scattò l'allarme e dovette darsi precipitosamente alla fuga!)
Nel 2010,in Sudafrica, visto che la compagine guidata da Lippi Calzelunghe era manifestatamente alla frutta,il nostro si inventò un mal di schiena tattico regalando al proprio secondo (Vedi alla voce Federico Marchetti) la più solenne figura di merda nella storia del calcio italiano.
Uscito indenne dalla disfatta,fuggì in Brasile dove fu rintracciato quattro anni più tardi sotto le mentite spoglie di Hilario do Amigo, a vendere papayas e cocco fresco sulla spiaggia di Copacabana.
Pentito per quella fuga, indegna per i "boia chi molla", si rimise i guanti, la divisa e fu messo di nuovo in porta a difendere i colori nazionali. Del Costa Rica.

Federico Marchetti
Narra la leggenda che fosse un portiere e che abbia giocato nelle tribune del Cagliari e in un'altra squadra del Lazio della quale mi sfugge il nome. Nel 2010 in Sudafrica prese il posto di Buffon e da allora non se ne è saputo più niente.

in collaborazione con zip:

5- ANGELO OBINZE OGBONNA
La sua convocazione ha stupito molti, compreso lui, che era convinto di avere smesso col calcio da un paio d’anni almeno. Secondo gli esperti, le motivazioni più probabili sono il facilitare le rime nelle bestemmie dei tifosi o l’avere un negro a cui dare la colpa del fallimento europeo. In tutta la carriera ha segnato due reti, il che lo rende uno dei giocatori più prolifici della nostra rosa.

Nasce in Italia da genitori nigeriani trasferitisi in provincia di Frosinone per non patire troppo la differenza. Difensore duttile, può essere utilizzato indifferentemente come riserva del terzino o del centrale. Grande prestanza fisica e buona velocità: questi sono i due stereotipi sulle persone di colore che ha aiutato a superare.

Inizia la sua Carriera a Cassino, che non soffriva così dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, poi passa al Torino per 3000 euro, non sufficienti nemmeno per riparare le finestre rotte dai suoi rinvii. Alla sua prima stagione in prima squadra, i granata retrocedono, subito dopo il suo addio, arrivano in Europa League, ma di certo è solo una coincidenza.

Nel 2013, da capitano del Torino, passa agli acerrimi rivali della Juventus, provocando tra gli ultras granata alcuni sopraccigli sollevati. Si trasferisce infine al West Ham, dove segna uno sfortunato autogoal all’esordio e passa il resto della stagione a dimostrare che in realtà non si è trattata di sfortuna.

Curiosità: nel 2009 ha rifiutato la convocazione della Nazionale nigeriana, fingendosi leghista.
http://venividiwc.wordpress.com/

https://twitter.com/venividi_wc
In scia Venividiwc...
Angelo Obinze Ogbonna. Nasce a Cassino, da madre ignota e padre Marocchino. Tale Domenico...Ferito gravemente nei bombardamenti: basta guardare i piedi fucilati. Grosse difficoltà con gli scarpini. Calza le ciocie.

(in collaborazione con venividicoso)

8- ALESSANDRO FLORENZI
Romano, romanista, figlio del settore giovanile giallorosso, ha tutte le qualità per prendere il posto di De Rossi come Capitan Futuro per i prossimi anni.
È considerato uno dei più grandi talenti del nostro calcio, qualsiasi posizione ricopra.
Viene infatti schierato terzino, centrocampista esterno, centrale, ala offensiva e in generale qualsiasi ruolo lasciato scoperto dal mercato giallorosso.
La sua prima stagione importante è stata quella al Crotone, dove si mise in mostra tra gli addetti ai lavori che commentavano “Se questo va a Roma, il Crotone va in serie A in pochi anniâ€.
Famosa la sua esultanza dopo un gol, quando salì sugli spalti e corse ad abbracciare la nonna, facendo vedere a tutti che i giovani riescono ad avere un rapporto speciale con gli anziani anche quando guadagnano abbastanza per mantenersi da soli.

In Champions League la chicca arriva nella partita più importante, quando segna con un tiro da centrocampo contro il Barcellona. Quel gol lo consacra come uno dei pochi giocatori romani a rendere bene anche fuori dal Raccordo Anulare
@7semola
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