http://www.china-files.com/it/link/4720 ... pace-di-xihttp://saudigazette.com.sa/saudi-arabia ... rtnership/http://www.ibtimes.co.in/saudi-arabia-c ... sit-663896Xi Jinping ha concluso il suo viaggio in Arabia Saudita, Egitto, Iran mostrando al mondo come si fa la pace
“secondo caratteristiche cinesiâ€. "Allora: prima cosa bisogna vendere un po' di oggetti preziosi a quei nomadi delle steppe dalla puzza di cavallo, poi... "
Il documento varato da Pechino nei giorni scorsi lancia la formula “1 + 2 + 3â€, dove 1 è l'energia, 2 è lo sviluppo delle infrastrutture, mentre 3 si riferisce a “varie ed eventuali†. Sottinteso 4 cioè una fetta di culo.
Il documento chiede anche più cooperazione tra Cina e mondo arabo sul fronte della sicurezza e Pechino si spinge fino a offrire la propria disponibilità a collaborare in operazioni antiterrorismo nella regione: "Mi hanno detto che voi sauditi avete una grande tradizione di repressione di civili non allineati".
Con re Salman d'Arabia, Xi ha assistito all'apertura di una grande raffineria di petrolio a Yanbu, in una joint venture tra la saudita Aramco e Sinopec. Mentre Salman ha assistito all'ennesimo orecchio da mercante sui fatti in Yemen.
Aiuti umanitari sono stati promessi a Siria, Libia, Yemen, Libano e Giordania, per un importo complessivo di circa 35 milioni di dollari da erogarsi nel corso del 2016. Saraà che Jinping vuole vedere come ci si sente a giocare all'amico del carnefice e benefattore delle vittime allo stesso tempo.
Xi sfida la filosofia diplomatica statunitense. Non sganciando nemmeno una bomba.
Xi ha di fatto detto alla Lega Araba che “invece di cercare un
proxy in Medio Oriente, promuoviamo i colloqui di pace; invece di puntare a una qualsiasi sfera d'influenza, chiediamo a tutte le parti di aderire alla cerchia di amici per l'iniziativa
One Belt One Roadâ€. Cui segue sottovoce
"In cui voi sarete tutti miei vassalli".
Pechino ha anche pensato anche ad una alternativa alla Nuova Via della Seta: la
industrial capacity cooperation, cioè gestione condivisa dell'eccesso di offerta che affligge l'economia mondiale e, in particolare, l'industria cinese. Mentre da noi si dice ancora che si lavora troppo poco per far scattare la ripresa.