La coalizione dei campioni [parte prima]
È nato il governo Letta. Tutto suo zio.
Nel nuovo governo ci sono sette ministri senza portafoglio. Già non si fidano tra di loro.
(Un terzo dei ministri è senza portafoglio. Per rappresentare al meglio un terzo degli elettori)
L’età media del nuovo governo è di 53 anni. In linea con le attuali aspettative di vita.
I ministri in aula per il giuramento. Berlusconi: “Ma non ce n’era bisogno, mi fido”.
Letta: “La seconda Repubblica è finita”. Ma ora riparte in loop.
Per la prima volta c’è anche un ministro nero. Sappiamo già a chi daranno la colpa.
Cécile Kyenge sarà una figura di riferimento per tutti gli immigrati. “Se sei più chiaro di così puoi entrare”.
La Lega: “La Kyenge non è italiana”. Invidiosi, eh?
(Monti avrebbe voluto nel governo la bionda Annalisa Minetti. Beffardo averle preferito una nera oculista)
Alfano avrà la responsabilità degli Interni. Come tutti i maggiordomi.
(Tutti a lamentarsi di Alfano agli Interni. Ma avete capito chi è Quagliariello?)
Alfano sarà anche vicepremier. Non possiamo neppure augurare male a Letta.
Beatrice Lorenzin alla Salute. Come brindisi non mi sembra granché.
(Sei stato tagliato fuori dal numero chiuso a Medicina? Riprova come ministro della Sanità)
Lupi ai Trasporti. Evitate il bosco.
Nel nuovo governo anche un’esperta di robotica. È l’urologa di Berlusconi.
La Carrozza al Ministero dell’Istruzione. Ai neutrini occorreva un mezzo di trasporto.
Mara Carfagna si mostra sorpresa per l’esclusione. È una vita che preparava l’espressione per questo momento.
Imbarazzo a Palazzo Chigi al tradizionale passaggio della campanella. Lupi pensava che servisse a chiamare la Kyenge.
Letta: “Questo governo non vivrà a tutti i costi”. Ora sì che riconosco il Pd.
Bersani: “Vedo freschezza e solidità”. Guarda che si chiama iceberg.
Luca Zaia sulla ragazza stuprata da un africano: “Il ministro Kyenge vada a farle visita”. E al prossimo reato commesso da un demente, mandateci Zaia.
Si chiudono le celebrazioni del Primo maggio. La festa ha avuto così tanto successo che anche oggi moltissime persone non andranno a lavorare.
La festa del lavoro fa saltare la messa in onda di “Chi l’ha visto?”. Tanto sono la stessa cosa.
Sul palco del concertone parecchi lavoratori italiani in difficoltà. Alcuni li hanno fatti anche cantare.
(Dicono che in piazza San Giovanni ci fosse meno gente rispetto agli anni scorsi. Non è vero, è che continuiamo a dimagrire)
Durante il concerto si sono levati cori contro Berlusconi. Era il momento nostalgia.
A Torino lanciate uova contro Fassino. Crudele sbattergli in faccia la perfezione della natura.
Il senatore Mastrangeli espulso dal Movimento 5 Stelle. Ora tocca a quelli che hanno votato “no”.
Mastrangeli è stato espulso per le frequenti ospitate dalla D’Urso. Difficile in questo caso parlare di testa che salta.
Luigi Preiti parla dopo l’attentato: “Volevo colpire lo Stato”. Per questo se ne è dovuto andare dalla Calabria.
Preiti confessa: “Mi stavo preparando da venti giorni”. Chi cazzo se l’era mai messa, la cravatta?
Giornalista intervista il figlio undicenne di Preiti. Stavolta l’intervista la fa il vampiro.
A Padova vergognose scritte inneggiano allo squilibrato: “Angelino siamo con te”.
A Montecitorio estesa la zona rossa. Ma sta arrivando Bersani.
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Illustrazione di misterdonnie e stark.