Piange il telefono
Berlusconi si dichiara contrario alle intercettazioni telefoniche. Ha ragione. Che gusto c’è a corrompere un giudice se poi non puoi neanche vantarti con gli amici?
Cinque anni di carcere per chi disporrà intercettazioni illegali! Se non lo conoscessi, mi verrebbe da dire che Berlusconi ce l’ha con i magistrati.
Uniche eccezioni ammesse, i reati di mafia (e qui Schifani ha preteso spiegazioni) e terrorismo, due categorie criminali che notoriamente prendono accordi al telefono.
Intervistato dal Tg1, Castelli non sembra d’accordo: “A mio modestissimo parere, le intercettazioni sono necessarie anche per i reati di corruzione e concussione”. Non mi era mai capitato di dar ragione a Castelli, per di più due volte nella stessa frase! (la seconda è per il “modestissimo”)